Fame e appetito

A chi non è mai capitato di passare dei giorni in cui si ha sempre fame? Anche dopo aver mangiato, magari anche in modo abbondante. Eppure, qualcosa lo mangeresti ancora… e la giornata si trasforma in un continuo sgranocchiare.
Ma io ho fame
Potrebbe, invece, non essere così: la fame che conosci ha infatti un fratello tentatore, l’appetito. Probabilmente ti stai chiedendo: ma non sono la stessa cosa?
Vediamo di portare un po’ di chiarezza.
La fame è uno stimolo di risposta ad un bisogno fisiologico: quando il tuo organismo esaurisce le fonti energetiche a disposizione ti avverte affinché tu introduca nuovo cibo nutriente a cui attingere. Tuttavia, se mangiare fosse solo “pura fisiologia”, non avrebbe nulla di interessante. Invece, il cibo è anche piacere, gratificazione, ricordo… Questo perché il circuito alimentare subisce un duplice controllo:
controllo omeostatico: regolato da un centro della fame e da un centro della sazietà, su cui agiscono ormoni periferici (grelina per il primo, CCK, leptina, insulina e GLP-1 per il secondo), riflessi nervosi (vago), segnali di dilatazione gastrica… I due centri inviano a loro volta messaggeri all'ipotalamo, che determina il comportamento alimentare;
controllo edonistico: determinato da stimoli sensoriali (vista, olfatto, gusto, tatto, udito), dall'esperienza e dal ricordo, che insieme attivano in circuito dopaminergico, responsabile del piacere e della gratificazione.
Tendenzialmente questi due circuiti operano insieme: mangiamo perché ne abbiamo necessità, ma al tempo stesso apprezziamo e gustiamo il cibo, per una totale soddisfazione. Tuttavia, a volte, l’appetito ci sorprende da solo, inculcandosi nei nostri pensieri, ad esempio quando siamo giù di morale o annoiati: avvertiamo la necessità di tirarci su, di provare piacere e di stare bene, sensazioni non diverse da quelle che ci può dare il cibo… ed è così che ci vengono quelle voglie (avrai notato che l’appetito viene spesso orientato verso alimenti ricchi di zuccheri raffinati e grassi, come dolci, snack o simili, dal ridotto valore nutritivo) che scambiamo per fame.
Attenzione però, mangiamo per vivere, non viviamo per mangiare: una sovrastimolazione del centro edonico potrebbe mandare in tilt il circuito della gratificazione, causando richieste sempre maggiori di piacere e ricompense e creando dipendenza e iper-alimentazione. Quindi, è bene imparare a distinguere tra fame e appetito.
Il cibo non è l’unica fonte di piacere: sport, hobby, musica, attività in compagnia… molte cose appartenenti al quotidiano possono donarci piacere: scegli bene prima di affidarti al frigorifero!
E se continuerai a sentire il languorino… allora sarà davvero fame!
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