C'è colesterolo e colesterolo
Chi non ha mai fatto un controllo del colesterolo nella sua vita? A chi non è mai stato detto di fare attenzione a ciò che mangia per il colesterolo? Quante persone seguono terapia ipocolesterolemizzante?
Nella società moderna, dove i cibi ricchi di grassi abbondano, quello del colesterolo alto è un problema sempre più diffuso:
il 21% degli uomini e il 23% delle donne soffrono di colesterolo alto;
il 37% degli uomini e il 34% delle donne sono in una condizione border-line,
Questi sono i dati raccolti all’interno della popolazione italiana di età compresa tra i 35 e i 74 anni, dal Progetto Cuore, Epidemiologia e prevenzione delle malattie cerebro e cardiovascolari coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità.
Alla base delle alterazioni nei livelli ematici di colesterolo possono esserci alterazioni genetiche, tuttavia gran parte del lavoro lo fa anche un’alimentazione inadeguata.
Quindi cosa si fa? Si evitano tutti gli alimenti contenenti colesterolo?
Assolutamente no. Il colesterolo è infatti una molecola molto importante all’interno del nostro organismo:
contribuisce alla struttura della membrana plasmatica cellulare e ne garantisce un’adeguata fluidità;
costituisce il punto di partenza per la sintesi degli ormoni sessuali
partecipa alla produzione di cortisolo, aldosterone, vitamina D e sali biliari
Dato il suo peso nel corretto funzionamento dell’organismo, di certo la nostra sopravvivenza non poteva basarsi semplicemente sull’assunzione alimentare. Il colesterolo infatti non deriva solo dal cibo che mangiamo, ma viene anche prodotto per via endogena: circa il 70% del colesterolo totale viene “montato” nel nostro fegato.
A questo si aggiunge poi quello dei nostri pasti quotidiani, proveniente da alimenti di origine animale, come uova, latticini, frattaglie, carne, salumi, insaccati, crostacei… Una volta assunto entra, insieme agli altri nutrienti, nel processo digestivo per essere metabolizzato e messo a disposizione di cellule e tessuti. Il trasporto del colesterolo all’interno dell’organismo avviene per mezzo delle lipoproteine:
il colesterolo ottenuto dalla digestione viene raccolto dal fegato insieme agli altri grassi alimentari nei chilomicroni, che lo trasportano in tutto il corpo;
la rimanenza viene riportata al fegato e riassemblata nelle VLDL che vengono rimesse in circolo nei periodi di digiuno tra i pasti;
dalle VLDL scaricate il fegato produce ancora le LDL, lipoproteine dense di colesterolo (meglio noto come colesterolo “cattivo”), da distribuire a cellule e tessuti
Quando, per produzione endogena o per assunzione alimentare, i livelli circolanti di colesterolo sono molto elevati, la produzione di LDL diventa consistente: le lipoproteine in eccesso finiscono per depositarsi così lungo i vasi occludendoli e danneggiandoli.
Tuttavia, esiste un piccolo aiuto, il colesterolo buono HDL: lipoproteine prodotte a livello epatico in grado di “raccogliere” gli eccessi di LDL e condurli allo smaltimento.
Quali consigli per ridurre il colesterolo cattivo e aumentare quello buono?
incrementa l’attività fisica;
prediligi il consumo di cereali integrali, frutta, verdura e legumi (ricchi di fibra che riduce l’assorbimento di colesterolo), ma anche di pesce, frutta secca a guscio e semi oleosi (ricchi di grassi polinsaturi, che ottimizzano l’assetto lipidico); limita invece il consumo di alimenti ricchi di grassi saturi, come formaggi, carni grasse, salumi, insaccati, frattaglie, crostacei, uova… e di grassi trans, presenti nei prodotti processati; ricorda sempre che l’alternanza e la varietà alimentare sono fondamentali per una dieta sana ed equilibrata;
condisci i tuoi piatti con oli vegetali ricchi in grassi mono e polinsaturi, come olio di oliva o di semi di lino, e con spezie, ricche di benefici composti bioattivi;
seleziona con cura gli alimenti che metti nel carrello, soprattutto quelli di origine animale: un animale che cresce, vive e si nutre bene avrà un miglior profilo nutrizionale.
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